Succede a volte che ci vergogniamo di vivere la sessualità in modo sano e libero.
Spesso infatti la percepiamo con un senso di colpa o come qualcosa da tenere nascosto. Ci vergogniamo di vivere una sana sessualità ?
Può essere che siamo cresciuti in un famiglia dove abbiamo percepito che provare piacere è qualcosa che non si può fare. Ci vergogniamo di vivere una sana sessualità?
Anche l’ambiente culturale e sociale allo stesso modo ci ha dato questo messaggio. Così può succedere che troviamo altri mezzi per poter godere della sessualità. Andiamo in paesi stranieri, esotici e lontani dal nostro ambiente solito; oppure cerchiamo di viverla virtualmente. Nessuno ci vede e ci sentiamo protetti. Infine, se abbiamo un partner non lo rendiamo ufficiale e continuiamo così a nasconderci.
Ma quanto a lungo possiamo restare nell’ombra?
Nel periodo in cui ero single e quindi avevo modo di conoscere persone nuove e di uscire quasi tutte le sere…:-), sentivo amici e conoscenti che si lamentavano perché non avevano rapporti sessuali per mesi, oppure anni.
Mi meravigliavo, perché a me non succedeva. Così mi dicevo che forse erano in un periodo simile a quello che avevo passato io. Avevo vissuto momenti in cui ero stata molto chiusa e non mi davo la possibilità di aprirmi alle cose belle della vita e a pensare di poterne avere anche di migliori.
Mi nascondevo. Chiaramente non mi accorgevo di tutto ciò e per me andava bene così.
Nessuno mi notava e io mi sentivo più ‘tranquilla’. Ma in questo modo non vivevo; tendevo infatti a sopravvivere. Non indossavo abiti appariscenti o colori vivaci, per esempio.
Tendevo soprattutto a vestirmi con colori scuri, a non mettere in evidenza forme o punti particolarmente belli del mio fisico. Era un modo per tenermi lontana dagli altri e per non valorizzare la persona che ero.
Se non indossiamo cose che valorizzano la nostra personalità, a fatica gli altri si accorgeranno di noi.
In quel momento noi non ci accettiamo, come possono farlo gli altri ? Gli altri si avvicinano a noi nella misura in cui, noi siamo ‘vicini’ a noi stessi. Cioè ci amiamo e ci valorizziamo, così come siamo.
Per farlo occorre che ci sblocchiamo e superiamo delle resistenze. Occorre che prendiamo coscienza e consapevolezza di chi siamo. Più lo facciamo e più gli altri ci vorranno bene e saranno attratti da noi.
Le sensazioni di benessere e di gioia, vengono percepite all’esterno. Chi le recepisce prova curiosità e è attratto da noi. Se invece queste cose non ci sono e trasmettiamo una sorta di cupezza, sarà molto difficile entrare in relazione con noi.
La gioia va goduta adesso. E’ adesso il momento giusto per godere delle cose belle. Non in un’altra vita.
Fare all’amore fa bene ! Io me ne accorgo dai capelli e dallo stato d’ animo. Dopo aver fatto l’ amore e dopo aver raggiunto un sano orgasmo, i miei capelli sono più sostenuti e luminosi, mentre il mio stato d’animo è un’ottava superiore.
Per migliorare questa parte di noi, ci sono svariate tecniche o percorsi di crescita.
A questo link ne descrivo uno che ho utilizzato io stessa e che mi ha portato a grandi risultati. Inizialmente può sembrare inefficace. In realtà anche solo iniziarlo fa sì che incominciamo a renderci conto delle nostre chiusure e resistenze. Un modo per aprire la mente che ci mette di fronte a paure e blocchi.
Possiamo prendere in considerazione anche percorsi di crescita psicologici. Uno psicologo o psicoterapeuta è un aiuto importante nel momento in cui non sappiamo chi siamo, ci sentiamo chiusi e bloccati, abbiamo ansie forti che ci rendono la vita invalidante. E’ un primo passo che richiede coraggio e forza, ma che una volta intrapreso non ci farà più tornare indietro.
Avremo diverse resistenze prima di iniziare a prenderci cura di noi.
In generale la prima cosa che ci mettiamo come limite è il denaro che un percorso ci fa spendere. Di solito diciamo:
“Non ho abbastanza denaro per farlo.” Tenete presente che denaro è = a energia. Significa che non vi sentite abbastanza forti da poter affrontare questa cosa. Nel momento in cui vi sentite di farlo, avrete anche il denaro necessario.
Oppure spesso si dice: “perché dovrei raccontare i fatti miei ad un estraneo?” Perché quell’estraneo ha le competenze per aiutarvi. E’ una mancanza di fiducia che avete nell’altro e prima di tutto, in voi stessi.
Infine, ammettere di aver bisogno di qualcuno, ci può fare sentire fragili e malati, diversi dagli altri, da quelli che pensiamo stiano ottimamente e non abbiano alcun problema. Così preferiamo non riconoscere questo stato di cose. In realtà non conosciamo perfettamente la vita degli altri. Qualcuno sicuramente va da un terapeuta ma non ve lo racconta, per riservatezza. Così mentre voi credete che questa persona abbia una vita meravigliosa, in realtà ha le sue ‘grane’ da risolvere, come tutti.
Direi di provare prima di dire un no. Prima proviamo qualcosa, poi vediamo quali risultati dà.
Quando lo hai fatto, puoi dire che non è il tuo metodo e cercarne altri. Ma non smettere mai di cercare qualcosa di cui hai bisogno. Continua ad avere una spiccata curiosità, intelligenza e umiltà. Saranno queste cose a far sì che tu possa conoscerti meglio e fare passi da gigante verso una nuova vita e un nuovo te stesso.