Nella mia ultima pagina del Diario personale di viaggio, ho scritto espressamente che non è possibile esista una cosa che duri per sempre.
Poi mentre scrivevo le mie riflessioni, all’improvviso mi è balenato un flash e ho pensato che invece qualcosa di fisso in noi c’è, esiste! Che bello esiste qualcosa di inamovibile e fisso!
Di cosa si tratta? Che bello qualcosa di inamovibile e fisso esiste!
Non è semplice spiegarlo ma ci provo. Noi abbiamo una personalità; è composta da diverse caratteristiche.
Come si determina la nostra personalità?
La nostra personalità è composta da:
- fattori che apprendiamo fin dalla nascita dal nostro ambiente familiare e in tutto ciò che ci circonda.
- caratteristiche che acquisiamo dalla collettività e che determinano il nostro super-io. Cioè quello che ci dice cosa è giusto fare e cosa no.
- infine, qualità che sono innate, dentro di noi dal momento in cui nasciamo e che definiscono la nostra vera natura.
Ebbene, se vogliamo modificare delle cose che non ci piacciono di noi e che abbiamo preso dall’ambiente che ci circonda, possiamo fare un lavoro su noi stessi; comprendere cosa non va bene e iniziare un cambiamento.
Anche se vogliamo cambiare la parte che ci arriva dalla collettività, possiamo farlo. Quella parte che fa le cose per compiacere gli altri, per dovere, perché sente un forte giudizio arrivare dagli altri.
Ma quale è la parte che resta invece sempre fedele a sè stessa? Che bello esiste qualcosa di inamovibile e fisso!
Si tratta delle nostre caratteristiche innate! Sì perché queste le abbiamo per natura e ci saranno sempre fino alla fine della nostra vita su questa terra. Esse compongono il nucleo della nostra anima che è eterna e che prosegue il suo cammino anche se il corpo muore. Lei resta immutabile per sempre.
Non è una cosa meravigliosa? Io la trovo fantastica.
Quindi se prendiamo me per esempio, io sono una persona estroversa, che si crea il proprio spazio con gli altri, che con gli altri si ricarica. Per questo motivo, adoro ballare, stare in mezzo alle persone, sono dinamica, amo la città con i suoi eventi e il mare con i suoi svaghi. Che bello, esiste qualcosa di inamovibile e fisso!
Per un’altra persona può valere: l’essere introverso, crearsi il proprio spazio da solo, amare la natura e vivere più isolato. Essere riflessivo e trovarsi bene in campagna.
Ho fatto un esempio semplice di alcune qualità; se vogliamo ce ne sono tante altre che ci caratterizzano.
Ecco questi punti NON CAMBIERANNO MAI! Lo scrivo a grandi lettere, perché su questo io faccio affidamento continuamente; è un mio punto di riferimento. E così fanno gli altri per quanto riguarda le loro.
Per avere un punto di riferimento però dovete mettervi nell’ottica che conoscete le caratteristiche innate che vi appartengono, ne siete consapevoli.
Se per esempio non le conoscete e sono nascoste, non saprete a cosa fare riferimento. In periodi particolari che possiamo definire di crisi o importanti (e nella vita ogni tanto succedono), non saprete chi siete e cosa volete.
Infatti esiste una distorsione delle caratteristiche innate; ne parlano spesso gli psicoterapeuti. Una persona può aver avuto una vita, un ambiente familiare, un vissuto che ha teso a limitarla nel suo modo di essere a tal punto che arriva a pensare che lei sia introversa. Invece può essere estroversa e non esserne consapevole. Oppure il contrario.
A me è successo proprio così.
L’ambiente familiare in cui sono cresciuta, non era volto all’esterno; non amava mettersi a confronto con gli altri. Tendeva ad avere paura del prossimo, ad essere molto diffidente; quindi era chiuso. Io sono cresciuta così, con le stesse cose che mi ha trasmesso questo ambiente.
Quindi per tanti anni della mia vita ho percepito il mondo esterno come qualcosa da cui difendermi. Per cui non ci stavo con gli altri, me ne tenevo fuori. Fino ad accorgermi che questo starmene in disparte mi faceva soffrire e stare male, perché in realtà la mia natura si ricaricava con qualcosa che io sfuggivo e che, erroneamente, non cercavo.
Questo è stato uno dei motivi per cui mi sono trovata con un forte scoraggiamento; non sapevo cosa mi facesse stare bene e chi fossi veramente.
Ci è voluto un grande lavoro su me stessa per venire fuori realmente e capire che io ero: una persona estroversa che ama stare con gli altri.
Quando potete accorgervi se c’è un problema del genere?
Quando non vi sentite bene in una situazione che vi siete creati; non la sentite vostra, siete tristi e nulla di quello che avete attorno vi stimola. E questo può proprio succedere perché se non vi conoscete a fondo, potrete incappare in scelte sbagliate, che non sono per voi. Che magari vanno bene per qualcun altro, ma che non c’entrano nulla con quello che siete voi.
Sempre tornando a come sono fatta io, so che amo le situazioni che mi lasciano più libertà possibile. Sono un Acquario (come ho già scritto altre volte) e sono uno dei segni più indipendenti dello zodiaco. E’ quindi molto logico che se sono in una situazione che mi chiude, non sto bene! Ecco nel momento in cui andate in crisi (e a questo punto bisogna proprio dirlo, benedette siano le crisi!), vi deve venire il dubbio se ciò che avete creato è in linea con voi stessi o no, con quello che veramente siete. E potete farlo solo se vi conoscete approfonditamente.
Spero di avere acceso un lumicino in voi, che vi faccia riconoscere e apprendere chi siete; accettarlo e amarlo fino in fondo. Perchè niente vi farà stare così bene come fare qualcosa che sia in linea con la vostra vera natura. E’ di una semplicità estrema; perchè andare contro noi stessi? Risulterebbe molto faticoso e senza risultati. Seguire la vostra caratteristica naturale è più semplice e vi porta molta più gioia!
Avete timore a mostrarvi veramente per chi siete?
Come faccio a venir fuori veramente se io stessa penso che quelle mie caratteristiche naturali non vadano bene? Per esempio io che amo la libertà e anni fa capì che andare a vivere da sola era la mia strada, come facevo a farlo se una parte di me stessa, non la concepiva? Criticava questa scelta, ne aveva paura e si sentiva giudicata nel farlo?
La prossima volta voglio parlarvi di questo; come ho fatto a farlo nonostante la paura di non farcela e il timore del giudizio degli altri?
Ve lo racconto la prossima volta!
A presto!
Morena Botteghi