Vi avevo promesso che avrei ripreso il racconto riguardo a come ho vissuto molte esperienze d’amore. Come superare la ferita di abbandono in una relazione d’Amore
Ricordo che si trattava del periodo in cui ero andata a vivere da sola ed ero single.
Single. Una termine che ispira oppure uno di quelli che mette paura? Come superare la ferita di abbandono in una relazione d’Amore
Forse dipende da che momento della nostra vita stiamo vivendo. Ho scritto diverse cose riguardo a questo. Potete leggerle qui Essere single è bello oppure no? Scopriamolo!
Ecco riprendiamo il discorso. Ero single e avevo molta voglia di stare libera per un pò di tempo. Sì, perchè come dicevo, avevo convissuto per circa 10 anni. Ora era arrivato il momento di provare a stare con me stessa, di mettermi in gioco da sola.
Con questa idea, non avevo voglia di impegnarmi seriamente. Avevo voglia di sperimentare. Così feci. Volevo conoscere nuove persone, perchè vivere da soli ci fa bene, ma non significa stare isolati o condurre una vita da eremita. Anzi! Meglio per noi avere una “rete” di amici che può essere utile in molti casi.
Per esempio,
- quando si ha bisogno di un favore per cose pratiche, di casa (che forse normalmente svolge un uomo oppure una donna, se ci sono a fianco)
- se si vuole condividere pensieri, speranze, uscite, divertimenti.
- ci si sente parte di un gruppo e questo aumenta la nostre sicurezze e autostima
Dopo, in un secondo tempo, arrivano quelle amicizie speciali con cui condividiamo una intimità più profonda. Condividiamo la sessualità, la tenerezza; esprimiamo il nostro saper volere bene.
Come vivevo le storie con i miei amori?
Con alcuni c’è stato un “mordi e fuggi”; cioè appena ci si conosceva si stava insieme, tanta era l’attrazione. Poi col passare dei giorni mi rendevo conto che non avevo voglia o non mi sentivo motivata per continuare a frequentarla.
Ci sono state altre persone con cui mi sono sentita più costante. Al di là di una semplice attrazione fisica, c’era infatti anche una attrazione culturale che ha portato le cose a crescere.
Infine quelli di cui avevo un bisogno urgente, legato al fatto di non volere stare sola. E qui viene fuori la mia ferita più importante, quella legata alla paura dell’abbandono. Queste sono state le relazioni più sofferte. Non so se qualcuno di voi che mi legge è consapevole di avere questa ferita. Ne esistono anche altre, come quella da tradimento, da umiliazione, da ingiustizia e da rifiuto. Come superare la ferita di abbandono in una relazione d’Amore
Diventare consapevoli di averla, cambia tutto il nostro modo di percepire la realtà e gli altri.
Torniamo a lei, la mia ‘bestia nera’ quella che mi fa soffrire di più da quando sono nata; eh sì, non si può evitare. Una ferita interiore ce l’abbiamo da quando siamo piccolissimi.
Come si esprimeva?
Un esempio di quello che mi succedeva lo descrivo qui di seguito.
Mi sentivo sola e abbandonata; allora non volevo stare in quella situazione, facevo di tutto per evitarla. Quindi cercavo gli altri, a tutti i costi. Ma in quel momento non avevo certo delle buone vibrazioni. La paura era talmente alta che le mie energie erano ad un livello molto basso.
Allora cosa succedeva in quel momento? Incappavo in persone che avevano la mia stessa sensazione, oppure un’altra diversa, ma che si legava con la mia; per esempio con una ferita da rifiuto o da tradimento.
E lì mi trovavo persone che sicuramente per un motivo o un altro, mi ‘abbandonavano’, o che comunque avevano un modo di staccarsi da me che a me ricordava inevitabilmente l’abbandono.
L’altra dinamica che si impossessava di me senza che quasi me ne rendessi conto, era anticipare le cose. Ecco mi capitava quindi di andare ad un appuntamento con circa 20 minuti di anticipo, poi stare ad aspettare, pensare che l’altro non sarebbe mai arrivato, innervosirmi e quando arrivava, puntuale, gli facevo la predica perchè avevo aspettato. Lui quindi se non aveva pazienza, esasperato da questo atteggiamento, forse mi lasciava, facendomi così rivivere i miei ricordi traumatici. Oppure andare in un posto sapendo che forse sarà chiuso, ma provarci lo stesso. Non trovare nessuno e sentirmi così abbandonata.
Per cui, ho avuto compagni che c’erano e non c’erano, alcuni di questi anche con modi gentili. Altri invece, ed io ero più attratta da questi ultimi, che avevano un brutto modo per gestire le loro emozioni. Mi ricordo quello più eclatante che qui chiamerò Noha, (un uomo straniero); quando decise di lasciarmi sparì in un altro paese senza darmi alcun numero di telefono. Io ne rimasi così scioccata che iniziai a non dormire la notte, ad avere attacchi di panico e ansia.
Poi si fece risentire circa un mese dopo dalla sua ‘sparizione’, promettendo di tornare a trovarmi ma lo fece dopo un anno. Quando ritornò, ci ritrovammo ancora in un momento di intimità e mi promise un “ci sentiamo domani”. Ma il giorno dopo aveva preso improvvisamente un aereo e se ne era andato di nuovo lontano. Ve lo racconto perchè questo può darvi l’idea di quanto può essere profonda la ferita di abbandono. E di quanto ci può far soffrire se non restiamo fuori da queste dinamiche.
Per cui quello che suggerisco come soluzione è quello di non anticipare le cose; correremo meno rischi di incappare in un rifiuto. Se sentiamo che ci arriva una certa ansia, fermiamoci e respiriamo prima di mettere in atto questa sorta di nevrosi. Cerchiamo di stare da soli nei momenti più difficili e di gestire la nostra paura. Ecco avevo scritto già qualcosa al riguardo, qui, Quando la solitudine ci prende e ci porta lontano; ci sono consigli utili che possono aiutarvi molto in questi momenti forti e particolari.
Spero che il mio articolo vi possa essere di aiuto e mostrarvi un modo per non cadere nella sofferenza.
Credo che la prossima volta insisterò su questo punto, perchè riuscire a gestire la solitudine e la paura è una grande capacità che vi rende liberi.
Ne parleremo la prossima volta!
A presto,
Morena Botteghi