Nella sofferenza e oppressione, spunta un desiderio inaspettato

Nella sofferenza e oppressione, spunta un desiderio inaspettato

Ciò che sto per raccontare l’ho ricordato, quando ho sentito nominare la parola ‘dittatura’. Nella sofferenza e oppressione, spunta un desiderio inaspettato.

La storia successe circa due anni fa.

Ero impiegata da circa trent’ anni in un tour operator. Era molto apprezzato e stimato nella mia zona. Il suo titolare era un uomo d’ affari. Nella sofferenza e oppressione spunta un desiderio inaspettato.

Egli non si risparmiava nel lavoro e contemporaneamente, lo contraddistinguevano delle forti doti di scaltrezza negli affari. Ben presto l’ azienda era diventata una delle più importanti del circondario e al contempo, aveva rapporti in tutta Italia e in buona parte del mondo.

Ad un certo punto il titolare ‘tornò alla luce’ e l’ azienda passò al figlio. Questi, si ritrovò a gestirla negli anni in cui c’ era già una crisi e diverse difficoltà. A questo punto, si fece aiutare da una persona più esperta di lui, un nuovo direttore.

Quando arrivò, noi dipendenti lo accogliemmo con grande entusiasmo. Lui stesso si presentò a noi con molto piacere. Solo dopo qualche settimana mostrò il suo lato più duro, nello svolgere il lavoro. Circa ogni settimana, ci inviava lunghi regolamenti da osservare, pena la decurtazione di parte dello stipendio, oppure un richiamo. Dopo tre richiami, come forse molti già sanno, si poteva incorrere nel licenziamento. Questa persona mostrava così il suo ‘pugno più duro’. Nella sofferenza e oppressione spunta un desiderio inaspettato.

Ognuno di noi reagì in modo differente. C’era chi non faceva troppo caso a questo suo modo; per altri era il modo corretto di gestire il personale. Io invece avevo sentito subito qualcosa che stonava. Il suo atteggiamento mostrava di non avere alcuna fiducia in noi.

Se avevamo qualche rimostranza da fare, non venivamo ascoltati. Anzi era un motivo in più per sminuirci.

Che cos’è una dittatura ?

Non sono uno studioso di comportamenti sociali, ma la risposta mi viene facile. Una dittatura succede quando qualcuno impone il suo volere, senza ascoltare gli altri. Chi fa il dittatore, fa ciò che vuole. Non ascolta ciò che l’ altro ha da dire e neppure gli interessa.

Era utile ciò che stava facendo e lui ottenne i risultati che voleva? L’ obiettivo iniziale era riuscire a migliorare l’ andamento dell’azienda. Credo che la persona in questione abbia provato inizialmente a riportare l’ azienda in auge. Poi ad un certo punto, vedendo che ciò non succedeva, pensò ai suoi interessi personali. Il suo obiettivo ad un certo punto, fu quello di smantellare l’ azienda, venderla ad una multinazionale con cui era in contatto e avere un posto importante ai vertici. E così fu. L’azienda nel giro di due anni, fu venduta dal nostro giovane titolare; i dipendenti quasi tutti licenziati. Mentre il direttore, occupò un posto ai massimi livelli dirigenziali di questa società. Nella sofferenza e oppressione spunta un desiderio inaspettato.

Cosa possiamo fare noi ?

Io, che sono un acquario e credo nei diritti della libertà, della collaborazione e della solidarietà, sono stata la prima a soffrire di questa situazione. In realtà non nascondevo questo mio malessere e ne parlavo con chi potevo. Ma così facendo il disagio cresceva. Più forziamo la mano, più ci arrabbiamo e più questo disagio aumenta. Perché noi in quel momento gli stiamo dando importanza, quindi è destinato a crescere.

Occupiamoci di noi e chiediamoci veramente, cosa vogliamo. Una porta si sta chiudendo. Forse è arrivato il momento di cambiare strada e la situazione me ne dà la possibilità. Un’ oppressione può risvegliare i desideri.

Chi sono io? Cosa voglio veramente? Vi sufferisco una risposta: noi siamo i nostri desideri.

Chiediamoci cosa desideriamo e seguiamolo senza paura. Non mettiamo più energia in una cosa che ‘si sta chiudendo’, ma mettiamo energia in qualcosa che invece vogliamo costruire per noi stessi.

Facciamo studio di noi stessi, come siamo fatti, cosa ci piace, quale talento abbiamo e…partiamo ! Mettiamoci in gioco, la vita è nostra e i desideri vanno realizzati, con più gioia possibile.

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