Un uomo impegnato e una donna indipendente

Un uomo impegnato e una donna indipendente

Stavo andando dritto per la mia strada. E dire che qualcuno mi aveva messo sull’avviso e detto più volte: “Lascia perdere! Lui è un uomo impegnato e tu una donna indipendente.

Ti porterà solo grane e ti farà soffrire”.

Era un periodo in cui saltavo ‘di fiore in fiore’, ero gioiosa e mi compiacevo della libertà che avevo ottenuto qualche anno prima. Eravamo intorno all’ anno 2008 ed io mi consideravo single e affascinante. Poteva esserci una storia tra un uomo impegnato e una donna indipendente?

Avevo ascoltato tutto quello che l’ amica mi aveva detto, ma me l’ero fatto entrare da un orecchio e uscire dall’ altro. Infatti, nella realtà, raramente riuscivo a stare lontana da lui. Non lo cercavo e con questo atteggiamento razionalmente mi mettevo al riparo e mi sentivo giustificata.

Allora era lui che spesso sbucava fuori, all’ improvviso con una telefonata dicendomi:

“Non ti fai mai sentire, sei sparita !? Sei una str…” E lì qualche improprio per me che mi tenevo alla larga da lui.

Poi, quando mi cercava, avevo una valida scusante. Riflettevo tra me e me: “E’ stato lui a proporsi…io non l’ho mai chiamato”. Così mi sentivo in pace con me stessa e i miei sensi di colpa. Ma a chi volevo farlo credere ?

Il punto è che lo pensavo continuamente. O almeno avevo questa sensazione.

Lo bramavo nei momenti dove ero sola, accoccolata sul divano di casa. Incominciavo a sognarlo vicino a me, immaginando una vita futura insieme, come fa una coppia ben affiatata che si conquista il proprio sentimento giorno per giorno. Questa fantasia, faceva si che lo desiderassi per ogni frazione di secondo. I contorni di quello che progettavo diventavano ogni volta sfuocati perché poi subito dopo, mi cadeva addosso la realtà che rappresentavamo noi due insieme.

Una donna indipendente, libera di andare dove voleva, appiccicata ad un uomo impegnato.

Si sarebbe mai potuta fare una famiglia insieme? E che tipo di nido era quello a cui aspiravo?

A pensarci bene, non era vero che lo pensavo continuamente.

Per esempio, c’erano momenti in cui ero in compagnia con le mie care amiche, in qualche locale rumoroso con musica assordante e non lo consideravo affatto. Non era nei miei pensieri. La sua immagine a quel punto diventava sempre più nebulosa con contorni poco precisi. Se domandavo alla mia mente, – “chi è Federico?”- neppure sapeva rispondere. Quasi non se lo ricordava.

Avrei potuto dirgli di no, affermare: “Lasciamo stare, non mi cercare più…”. Invece ogni volta ero felice di sussurrare un si, alle sue richieste. Non mi tiravo indietro.

Altre volte dicevo dei ‘no’ poco convinti e lui obbediva. Scompariva per un pò, ma poi, proprio perchè aveva sentito poca convinzione nella mia voce, qualche tempo dopo me lo ritrovavo davanti, più attratto di prima.

Non sapevo dove mi avrebbe portato quella storia. Sentivo solo una potente attrazione alla quale era difficile resistere. Così io, poco a poco avevo ceduto e pensato che solo vivendola avrei potuto poi distaccarmene.

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